(lumar) Centinaia di persone si sono ritrovate oggi alla stazione della Cumana di Montesanto a Napoli dove, sabato scorso, è stato aggredito il regista teatrale palestinese Omar Suleiman residente in città da decenni. Suleiman era in compagna di amici e della fidanzata e stava tornando da una iniziativa sulla Palestina a Bagnoli quando in treno è stato ripetutamente provocato da un 35 enne che ha poi cercato di aggredirlo alla stazione di Montesanto, ma ha dovuto allontanarsi inseguito dagli amici di Suleiman e dalle urla della compagna che ha prontamente chiesto aiuto. All'iniziativa hanno partecipato l'amministratore di Eav Umberto De Gregorio, il padre comboniano Alex Zanotelli , Pax Christi, pacifisti dell'ex Opg e di Napoli per la Palestina e tanti cittadini ed amici di Suleiman, noto ai più soprattutto per aver gestito a lungo il ristorante arabo di piazza Bellini.L'amministrazione comunale di Napoli in una nota «esprime la più ferma condanna della vile aggressione a sfondo razziale denunciata dal regista e attivista palestinese Omar Suleiman. Questo atto di violenza - si legge -, motivato dall'odio e dal pregiudizio, è un'offesa ai valori di convivenza pacifica, rispetto e tolleranza che Napoli, città aperta e multiculturale, da sempre promuove. Al regista e attivista va la totale e convinta solidarietà di tutta l’amministrazione che confida come sempre nelle forze dell'ordine e nella magistratura affinché vengano individuati e puniti i responsabili di questo gesto inqualificabile. Napoli - conclude la nota da Palazzo San Giacomo - è e rimarrà un luogo di accoglienza e dialogo, dove la diversità è considerata una ricchezza e non una minaccia».Anche Umberto De Gregorio, presidente dell'Eav, l'azienda della Cumana, aveva offerto subito «solidarietà ad Omar Suleiman noto a Napoli per la sua attività di ristorazione e per il suo attivismo per la Palestina, aggredito nei pressi della stazione di Montesanto. Come Eav faremo la nostra parte per collaborare con le autorità per individuare i responsabili di questo gesto razzista», aveva detto De Gregorio annunciando la sua partecipazione all'iniziativa a Montesanto «per dare la mia personale solidarietà contro l'indifferenza rispetto al massacro fisico del popolo palestinese».