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Giro di finte paternità per i permessi di soggiorno, 3 arresti

2025-04-01 9 Dailymotion

Un’organizzazione ben collaudata, con tanto di tariffario, in grado di garantire a neo mamme straniere il permesso di soggiorno in Italia grazie alla falsa dichiarazione di paternità da parte di cittadini italiani compiacenti. È quanto emerso dalle indagini condotte dal Commissariato Viminale. Il sistema prevedeva che uomini italiani si presentassero agli uffici anagrafici degli ospedali dopo la nascita dei bambini per dichiararne falsamente la paternità, in cambio di compensi fino a 3.000 euro. Il fine era ottenere la regolarizzazione del minore e, di conseguenza, della madre.

A capo dell’organizzazione, Simeone Halilovic, 53 anni, noto come “Kojak”, residente nella zona dell’Arco di Travertino. Era lui a reclutare i prestanome, contrattare i pagamenti e trattenere gran parte del denaro. Tra le madri coinvolte, una cittadina venezuelana di 33 anni, una peruviana di 28 e una colombiana di 25. Tutte ignare di essere oggetto di indagini, gli ospedali in cui hanno partorito – tra cui il Pertini e il Gemelli – non risultano coinvolti e sono del tutto estranei ai fatti. Alcuni dei finti papà venivano pagati con beni di prima necessità, come sigarette o pasti caldi. Chi tentava di ritrattare subiva minacce e pressioni. Un sistema cinico e spregiudicato, smascherato dalle autorità dopo mesi di lavoro.