Al Teatro India (Lungotevere Gassman 1, biglietteria 06.87752210 o biglietteriaindia@teatrodiroma.net) fino sl 18 maggio «La banalità dell’amore» di Savyon Liebrecht, adattamento e regia Piero Maccarinelli. Con Anita Bartolucci (Hannah Arendt), Claudio Di Palma (Martin Heidegger), Giulio Pranno (Raphael Mendelsohn e Michael Ben Shaked) e Mersila Sokoli (Hannah Arendt giovane), la produzione del Teatro di Roma esplora il complesso e controverso legame tra Hannah Arendt, scrittrice tedesca naturalizzata statunitense a causa delle persecuzioni naziste, e il filosofo Martin Heidegger, suo docente sostenitore del nazionalsocialismo. E suo amore. Fino al 9 maggio alle 20, sabato 10 alle 19, domenica 11 alle 18. Ancora il 13 maggio alle 20, da mercoledì 14 a sabato 17 alle 19, domenica 18 alle 17. Due vite intrecciate, un amore nato grazie a una fascinazione culturale e rievocato sulla scena attraverso i sussulti di una memoria che tenta di fare i conti con il passato: gli anni meravigliosi della adolescenza e quelli terribili del nazismo e della persecuzione antiebraica.