Regia: Riccardo Freda
Paese: Italia
Genere: Fanta-Horror
Interpreti: Gianna Maria Canale: Giselle du Grand / Margherita du Grand; Carlo D'Angelo: ispettore Chantal; Dario Michaelis: Pierre Lantin; Wandisa Guida: Lorrette Robert; Angelo Galassi: Ronald Fontaine; Renato Tontini: Rinaldo; Charles Fawcett: signor Robert; Gisella Mancinotti: amica di Laurette; Miranda Campa: signora Robert; Antoine Balpêtré: Julien du Grand; Paul Müller: Joseph Signoret; Armando Annuale: uomo anziano al funerale; Riccardo Freda: medico della scientifica; Ronny Holiday: Nora; Joy Holliday: Anita; Emilio Petacci: l'antiquario; Barbara Wohl: Lisette.
TRAMA: A Parigi si scoprono i corpi esanimi di giovani donne completamente dissanguate. Le indagini della polizia non giungono ad alcun risultato, mentre i giornali pubblicano articoli allarmanti, in cui si parla di un inafferrabile "vampiro". Il giornalista Pierre Lantin è fermamente deciso a fare ogni sforzo per chiarire il tragico mistero. Seguendo una tenue traccia egli viene a contatto con Laurette, una studentessa ch'era legata d'amicizia ad una delle ragazze assassinate: essa gli racconta di essere stata ripetutamente seguita da uno sconosciuto...
NOTE: Definito come il primo horror della cinematografia italiana, I Vampiri non è propriamente un film di vampiri ma un racconto gotico che reinterpreta alcuni elementi caratteristici della fantamedicina di tante pellicole americane. Il film fu realizzato nel giro di due settimane e allungato da una sottotrama poliziesca girata da Mario Bava per volontà dei produttori (i quali imposero anche il prevedibile lieto fine), dubbiosi sulla reazione del pubblico di fronte ad una storia giudicata insolitamente cupa. Le due particolari scene della trasformazione «a vista» di Gianna Maria Canale, furono opera dell'inventivo direttore della fotografia ed effettista Mario Bava con l'aiuto del truccatore Francesco Freda, che riuscirono a realizzare il repentino processo di invecchiamento utilizzando luci colorate, invisibili in bianco e nero, che evidenziassero via via i diversi strati di trucco applicati al viso dell'attrice. Un simile effetto speciale era stato impiegato ne Il dottor Jekyll di Rouben Mamoulian (1931). In Italia la pellicola non ottenne successo, mentre molto soddisfacenti furono gli incassi all'estero.