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Cristina Obber allo Spazio Corriere: «Non controlliamo i cellulari ai figli, ma insegniamo attenzione e cura»

2025-05-19 197 Dailymotion

«Lo smartphone non è un oggetto privato ma io non sono per le proibizioni. Non sono in generale dell’idea che oggi possiamo pensare di proibire. Anche perché a volte è la stessa didattica che lo richiede». È il parere di Cristina Obber, co fondatrice dei progetti di Telefona Rosa e di Becoming ed esperta sul tema della violenza di genere. Ospite allo Spazio Corriere del Salone del Libro per L’orco in cameretta (Solferino), ha toccato con la giornalista del Corriere Torino Simona De Ciero l’attuale tema del controllo del telefono a figli e nipoti adolescenti. «Credo che dobbiamo fare sempre i conti con l’età che hanno i nostri figli e i passaggi di autonomia che vanno rispettati - continua Obber -. Quindi non si tratta di invadere la privacy, ma non è che noi mentre guardiamo un film lasciamo la porta di casa aperta e chiunque può entrare nella cameretta dei nostri figli. Noi faremmo così abdicando a questo tipo di controllo». Quindi? Conclude l’esperta: «Preferisco piuttosto che di controllo parlare di attenzione e cura. Con i figli, dare in mano un telefonino così come quando diamo il motorino c’è un patentino o quando diamo la macchina non li mettiamo subito in autostrada, anche l’uso della tecnologia prevede delle tappe».  (Federica Vivarelli)