DI FRONTE AI 2309 SPETTATORI (seduti: aggiungete quelli in piedi) che affollavano la Salle Lumiere del Palais des Festivals, le ha ringraziate tutte. Sono state queste le prime parole di Mario Martone, quando si sono riaccese le luci, dopo la proiezione ufficiale del suo Fuori (recensione) al Festival di Cannes 2025. Unico film italiano in concorso quest'anno, lo sappiamo. Accolto con 7 minuti di applausi e standing ovation (e la commozione con 2309 minimo persone che ti applaudono è, credetemi, spontanea), che il regista napoletano ha ringraziato cosi: «Grazie a voi. Ringrazio tutte le donne che hanno collaborato con me a questo film». Le donne le vedete nella foto che fa da cover al video qui sopra: Matilda De Angelis, Ippolita Di Majo (compagna del regista e co-sceneggiatrice), Valeria Golino, Elodie. Con loro, nella foto, oltre a Martone (al centro), Corrado Fortuna (interpreta Angelo Maria Pellegrino, marito della scrittrice) e il produttore Nicola Giuliano.
È un racconto ispirato alla vita e alla scrittura di Goliarda Sapienza, Fuori di Mario Martone, presentato in concorso al festival di Cannes e nei cinema italiani dal 22 maggio. Sceneggiato dal regista e da Ippolita Di Majo, non è un biopic sull'autrice de L'arte della gioia, ma il racconto del suo incontro con un gruppo di detenute nel carcere di Rebibbia, dove venne rinchiusa nel 1980 per aver rubato dei gioielli. Un'esperienza di rinascita per l'autrice interpretata splendidamente da Valeria Golino, delusa dai rifiuti ricevuti dagli editori e annoiata dall'ambiente intellettuale romano.
Martone ha mescolato verità e immaginazione, come faceva Goliarda nei suoi libri. Il regista ha spiegato: «La sua scrittura, per chi ci si immerge, è molto libera. Quindi non solo la creazione dei personaggi, bellissimi, le situazioni, i dialoghi, il carcere, ma anche proprio il modo di far fluire la scrittura di Goliarda mi sembrava che.. Insomma, volevo provare a far fluire il cinema».
Golino è stata capace di dirigere una splendida serie dal capolavoro di Goliarda, L'arte della gioia, poi si è ritrovata ad interpretarla. A Cannes ha detto: «Tutto mi ha aiutato per fare questo ponte tra chi sono io, chi è lei, ricordi di lei, essere guardata, protetta da lui e anche lasciata libera da lui».
Fuori è anche un film sulla complicità femminile, l'amicizia tra tre donne che si ritrovano una volta uscite dal carcere, interpretate appunto da Golino, Matilda De Angelis (bravissima) e Elodie. «L'intimità di questo film è profondissima, un po' intrinseca secondo me nel rapporto di sorellanza che le donne sono in grado di creare con quel loro linguaggio in codice, quel linguaggio segreto che hanno solo le donne. Le guardi parlare e non capisci quasi mai cosa si stanno dicendo», ha detto Matilda De Angelis.