https://www.pupia.tv - Roma - SALUTE. LA SCLEROSI MULTIPLA CAMBIA VOLTO GRAZIE AI BIG DATA
Roma, 27 mag. - La rivoluzione digitale sta cambiando il volto della medicina, e la sclerosi multipla è uno degli ambiti in cui questo cambiamento si fa più evidente. Grazie all'integrazione di dati clinici, genetici, di risonanza magnetica e delle misure riportate direttamente dai pazienti attraverso piattaforme digitali, e all'analisi di queste informazioni tramite software di Intelligenza Artificiale, sarà possibile ripensare profondamente la prevenzione e la cura della malattia. Una visione che si inserisce in un approccio più ampio alla salute del cervello e che sarà protagonista del congresso annuale dell'Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e della sua Fondazione (Fism), in programma a Roma da oggi a giovedì 29 maggio. L'appuntamento mette al centro i risultati finora raggiunti, i progetti internazionali più innovativi e le nuove ricerche che puntano a sfruttare i Big Data a favore delle persone con SM. L'intelligenza artificiale è sicuramente uno degli strumenti chiave per promuovere questo cambio di paradigma, come spiegherà Sergio Baranzini, professore di Neurologia presso l'Università della California di San Francisco, nella sua lettura magistrale il primo giorno del Congresso. L'esperto internazionale nell'uso dei Big Data in neurologia ha deciso di collaborare con chi in Italia da anni ha promosso la raccolta di dati: "Fism è stata una pioniera nella raccolta di dati per la ricerca- sottolinea Baranzini- e ha avuto una visione lungimirante con l'istituzione del Registro di malattia. Ecco perché abbiamo deciso di collaborare a diversi livelli con Aism e la sua Fondazione". I modelli di raccolta e analisi dati sviluppati negli Usa saranno applicati a quelli contenuti nei database italiani con l'obiettivo di sviluppare software in grado di identificare l'evoluzione della malattia in maniera specifica per ogni singola persona. Il tipo tradizionale di analisi dei dati che modella la SM e patologie correlate in base a stadi discreti della malattia deve essere sostituito da modelli in grado di valutare il decorso temporale della malattia: un modello che fotografi l'insorgenza biologica della malattia e i sintomi nascosti. In questo nuovo modello, i dati generati dalle persone che vivono con la malattia sono fondamentali per definire le diverse espressioni cliniche della malattia. "Una scienza che unisce dati di provenienza diversa- spiega il direttore scientifico Aism-Fism, Paola Zaratin- è una scienza della collaborazione tra diversi attori, per prime le persone che vivono con la malattia e i loro caregiver. I dati generati dai pazienti sono indicatori di impatto di un rinnovato valore della salute e devono contribuire allo sviluppo di nuovi descrittori clinicamente significativi per le persone con SM, anche come criteri per l'accesso ai trattamenti". La rivoluzione dei Big Data è tanto più significativa alla luce dei nuovi criteri diagnost