https://www.pupia.tv - Genova - IA. A GENOVA FONARCOM ESPLORA RISCHI E POTENZIALITÀ NEL MONDO DEL LAVORO
Genova, 30 mag. - Secondo un rapporto della Commissione Europea, entro il 2030 oltre la metà delle professioni richiederà competenze digitali avanzate. Un report del World economic forum prevede che entro la fine del decennio, da un lato, si assisterà alla creazione di circa 170 milioni di nuovi posti di lavoro, legati direttamente o indirettamente all'intelligenza artificiale, ma dall'altro si rischia di assistere alla scomparsa di circa 92 milioni di posti di lavoro. E' attorno alla dicotomia tra rischi e opportunità dell'intelligenza artificiale sul posto di lavoro che si sviluppa l'incontro "La sanzione etica - Trasparenza, rischi e soluzioni dei nuovi divieti in tema di AI", promosso dal fondo interprofessionale FonARCom, stamattina a Genova, ai Magazzini del cotone, in occasione del Festival del Lavoro, di cui FonARCom è main sponsor. Come regolamentare l'intelligenza artificiale sul lavoro senza lasciare indietro nessuno? Punto di partenza imprescindibile è l'AI Act, il nuovo regolamento europeo che disciplina l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, introducendo divieti per le applicazioni ad alto rischio, obblighi di trasparenza e sanzioni fino a 35 milioni di euro o al 7% del fatturato per le imprese non conformi. Uno dei passaggi più significativi è l'obbligo di formazione per i lavoratori, in vigore dal 2 febbraio 2025, rivolto a tutte le aziende che progettano, integrano o semplicemente utilizzano sistemi di intelligenza artificiale. Il magistrato della sezione Lavoro del Tribunale di Palermo, Giuseppe Tango, sottolinea che "il diritto del lavoro è destinato a inseguire il cambiamento organizzativo che si situa a valle, a sua volta, del progresso tecnologico. L'intelligenza artificiale non ha costituito una deviazione da questo consolidato paradigma e, in un brevissimo lasso di tempo, si è imposta trasversalmente, non solo nel laboratorio delle piattaforme digitali, ma anche nelle tradizionali lavorazioni classiche". Per il togato, "la partita da giocarsi sarà nell'ambito della deriva algocratica. E, in questo caso, efficaci antidoti saranno sicuramente una normazione, una regolamentazione legislativa già europea, ma ora anche italiana, e sicuramente la salvaguardia di una riserva di umanità". E' l'avvocato giuslavorista Fabrizio Di Modica a ricordare che "la Comunità europea ha già normato tutta la questione legata all'intelligenza artificiale con l'AI act, indicando le linee guida, i divieti, le sanzioni e anche alcuni obblighi legati all'importantissimo problema dell'alfabetizzazione". Ma cosa succederà in Italia? "Il lungo iter di approvazione" di una normativa italiana sta scontando dei ritardi, rileva l'avvocato, dovuti ad "alcune incongruenze terminologiche, ma anche altri problemi legati all'eccessivo peso che questo ddl avrebbe su alcuni tipi di professioni che sono molto importanti, come quelle sanitarie, professioni in