Sono passati più di quattro mesi dal 28 gennaio scorso quando, in una notte di tempesta e con condizioni meteomarine proibitive, la nave Guang Rong battente bandiera cipriota si è schiantata contro la terrazza del pontile di Marina di Massa, in Toscana. Un pontile che l’amministrazione comunale stava finendo di ristrutturare con cura, dopo un investimento di oltre 200mila euro.«Le cause che hanno portato a un incidente di questo genere possono essere tante. Sarà onere della Procura della Repubblica individuarle. La nave è stabile dal primo giorno, ha un’inclinazione di 22 gradi e non rappresenta un pericolo per la navigazione né per l’ambiente marino» fa sapere Tommaso Pisino, comandante della Capitaneria di porto di Marina di Carrara.«La Guang Rong è ancora sotto sequestro - spiega il sindaco Francesco Persiani - Dobbiamo capire quale sarà la parte risarcitoria, la ricostruzione del pontile è la cosa che più ci preme. La nave verrà spostata se non durante l’estate, subito dopo. Quello che vogliamo capire è quando il pontile ci sarà rimesso a disposizione e potremo progettarne la ricostruzione. Per quest’anno non sarà così, la nave resta e la stagione estiva va avanti. Quello che conta è stimare il costo della rimozione dei detriti e la ricostruzione del pontile per cui, a spanne, si parla di qualche milione di euro perché si parla di un cantiere in mare e di un pontile caricatore per cui servono materiali particolari».La nave, un gigante che si staglia nel panorama del tramonto, vista da vicino fa impressione: adagiata su un lato, in una posizione innaturale, con chiglia e scafo che iniziano ad arrugginirsi. La Guang Rong è passata dall’essere un danno enorme a oggetto di curiosità e interesse da parte dei locali e dei bagnanti, fino addirittura a creare nei mesi invernali e primaverili un ‘turismo del weekend’ di persone attirate qui per una foto o un video ricordo.«I bagnanti fanno tante domande, per fortuna disdette considerevoli non ci sono state. Nemmeno nei bagni vicini al pontile. Noi ci siamo abituati a conviverci, ma in autunno devono portarla via» conferma Itala Tenerani, presidente del Consorzio Balneari di Massa. A lei fa eco, Francesco Rossi, presidente del Circolo Legambiente Massa-Montignoso: «Lì la nave non può restare a lungo. Quello che ci preoccupa è il carico perché le analisi del mare fatte da Arpat garantiscono che non ci sono problemi nel mare anche se c’è stato uno sconvolgimento del fondale marino. Il materiale è di scarto proveniente dai piazzali di cava dove ci possono essere idrocarburi dispersi. Serve un monitoraggio costante».