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Cagliari - SARDEGNA. NELL'ISOLA CRESCE ECONOMIA, MA DRAMMA SANITÀ E SPOPOLAMENTO -2- (05.06.25)

2025-06-05 7 Dailymotion

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Cagliari, 5 giu. - La Sardegna continua nella traiettoria di crescita economica iniziata ormai nel 2018, e interrotta solo nel 2020 dalla pandemia di Covid, ma nell'isola si aggravano i problemi strutturali- su tutti sanità e spopolamento- che ne fanno una delle regioni europee più in difficoltà. Questa in estrema sintesi la fotografia scatattata nel 32esimo rapporto del Crenos, il Centro di ricerche economiche nord-sud delle Università di Cagliari e Sassari, presentato questa mattina nell'aula magna della facoltà di ingegneria e architettura dell'Università di Cagliari. In termini di Pil pro capite, la Sardegna si colloca al 169esimo posto tra le regioni europee, ed al quintultimo posto tra quelle italiane, ma l'economia isolana mostra comunque importanti segnali di vitalità, provenienti soprattutto dal mercato del lavoro. Su questo aspetto, si colloca in posizione intermedia tra le regioni del Mezzogiorno e quelle del centro-nord. Aumentano gli occupati- di oltre 14.000 unità rispetto al 2023- e, simmetricamente, calano i disoccupati (-16%) portando così il tasso di disoccupazione al valore più basso degli ultimi 50 anni (8,3%). Crescono anche le retribuzioni, consentendo così di ridurre il divario con il resto d'Italia, dove tuttavia i livelli salariali rimangono generalmente bassi e nettamente inferiori rispetto ad altri paesi europei. A completare il quadro, si riducono le disuguaglianze: rispetto ad altre regioni italiane, la Sardegna mostra una minore concentrazione nella distribuzione dei redditi, con una tendenza in costante diminuzione a partire dal 2020. Questi risultati sono largamente influenzati dall'andamento positivo di alcuni settori chiave nell'economia sarda: il turismo, in primis, ma anche edilizia ed agricoltura. La Sardegna, dove circa un occupato su quattro è impiegato tra commercio, ricettività e ristorazione, deve buona parte della recente fase di espansione alla ripresa della mobilità internazionale nel periodo post-pandemico. "L'economia regionale mostra dei segnali positivi- spiega alla 'Dire' Anna Maria Pinna, direttore del Crenos-. Accanto a questa crescita, però, osserviamo le fragilità della nostra isola, che conosciamo da diversi anni. C'è una ripresa dell' occupazione- soprattutto in alcuni settori, come il commercio, l'alberghiero e la ristorazione, l'agricoltura e le costruzioni- e una riduzione del tasso di disoccupazione, che arriva ai minimi storici". Ma, rimarca la direttrice, "anche qui riscontriamo delle ombre, perché l'esposizione di contratti atipici, e l'incidenza degli stessi nel contesto regionale, è maggiore rispetto al tessuto italiano. Quindi bisogna sempre considerare non soltanto i numeri, ma anche la qualità dei posti di lavoro che vengono creati, e che qui risultano meno stabili". Tra le criticità, non è un mistero, la sanità regionale "che continua a mostrare dei segnali preoccupanti- spie