Il giallo di Villa Pamphili, con il ritrovamento, a poche ore di distanza, dei corpi di una neonata di circa sei mesi e di una donna di circa 40 anni, probabilmente madre e figlia, si presenta come un vero e proprio rompicapo per gli investigatori, impegnati a dare un'identità alle due vittime e a individuare l'autore, o gli autori, di quello che per la Procura è al momento un duplice omicidio aggravato. Ieri è stata svolta l’autopsia per dare risposte nel più breve tempo possibile: la prima è che sul corpo della donna non sono state rilevate lesioni. Ci sono invece traumi alla testa e al viso della bambina, che ha più di sei mesi, e ematomi sotto le sue unghie. Servirà invece un'attesa più lunga per gli esiti delle analisi tossicologiche.
L'indagine prosegue dunque su due fronti: da una parte l'identificazione delle vittime, presumibilmente romene e senza fissa dimora, dall'altra la ricerca del presunto responsabile. Per quanto riguarda il primo elemento, le impronte della donna non hanno dato riscontri: significa che non è stata mai fotosegnalata in precedenza. Alcuni testimoni riferiscono di aver visto, nella giornata di sabato, una persona aggirarsi all'interno dell'area verde con in braccio una sorta di "fagotto". Una pista ancora da verificare. Al momento, nessuno dei testimoni ha riconosciuto le vittime nelle fotografie mostrate dagli investigatori.
La scientifica è tornata più volte sul luogo per raccogliere prove, frugando anche nei cestini e nella vegetazione. Si ipotizza un malore o un soffocamento per la donna, mentre la bambina potrebbe essere stata abbandonata ancora viva. Nessuno dei senzatetto interrogati ha riconosciuto i loro volti. Le indagini continuano, anche attraverso l'analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, in particolare tra via Olimpica e via Aurelia Antica.