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Michael Douglas contro Trump a Taormina: «Mi vergogno e mi scuso». Il "precedente" del padre Kirk Douglas

2025-06-11 99 Dailymotion

PRIMO SUPER OSPITE, premiato con il Taormina Excellence Achievement Award, Michael Douglas è stato protagonista della giornata inaugurale del 71mo Taormina Film Festival (10-14/6). Il divo, attore e produttore, ha raccontato della sua lunghissima vita da star hollywoodiana, tra set e incontri straordinari, due Oscar e crisi personali superate. Non poteva però non rispondere all'inevitabile domanda sul suo presidente in carica Donald Trump, che ha inviato la Guardia nazionale in California per "sedare" le proteste anti legge sull'emigrazione. Decisione contro cui si sono schierati sia la sindaca di Los Angeles che il governatore dello stato da sempre tendenzialmente democratico (escludendo le parentesi di Ronald Reagan e Arnold Schwarzenegger).
Ha detto Douglas, durante la masterclass al festival siciliano: «Mi rendo conto che il mio Paese è responsabile del caos che regna nel mondo. Mi scuso e mi vergogno con i miei amici, con i miei vicini in Canada, in Messico o in tutti i Paesi dell'Ue e della Nato. Sono imbarazzato e mi scuso. Questo è un festival cinematografico ed è molto difficile passare cinque minuti senza menzionare 'la grande T'. Preferisco non entrare nel merito. Penso che nella mia vita, e sono nato nel 1944, questo sia il periodo peggiore che io possa ricordare. Sono nato alla fine della Seconda Guerra Mondiale ma nella mia vita, questo è il periodo peggiore».
L'impegno democratico è nel DNA familiare. Il padre, il divo altrettanto leggendario Kirk Douglas, infatti si chiamava in realtà Issur Danielovitch Demsky. Nato ad Amsterdam, da una famiglia di ebrei bielorussi scappati dalle persecuzioni zariste. Poi emigrati in America. Negli Anni 50 della Caccia alle streghe del senatore McCarthy, fu tra i difensori di coloro che, accusati di comunismo e attività antiamericana, furono "esiliati" da Hollywood. Personalità come lo sceneggiatore Dalton Trumbo che tornò a poter firmare i suoi lavori (dopo 10 anni) grazie a lui, all'epoca di Spartacus (1960).