Per la morte di Elisabetta Federico, per tutti Lisa, diciassettenne deceduta in seguito a un trapianto di midollo osseo, la Procura ha chiesto la condanna per due medici dell’ospedale Bambino Gesù: due anni per Pietro Merli e un anno e sei mesi per Maria Rita Pinto. L’accusa è omicidio colposo. La tragedia risale al 3 novembre 2020, giorno in cui si è concluso un calvario iniziato due mesi prima, dopo che una banale caduta da monopattino aveva portato alla scoperta di una grave patologia. Lisa, nata in Ucraina e adottata nel 2009, era entrata in sala operatoria con speranza. Ma secondo l'accusa, gli imputati non avrebbero valutato correttamente l’opportunità di coinvolgere il fratello come possibile donatore compatibile. Il padre adottivo della ragazza, Maurizio Federico, biologo, è parte civile nel processo, assistito dall’avvocato Francesco Bianchi. La sentenza, prevista con rito abbreviato, sarà pronunciata il 14 luglio e potrebbe aprire un nuovo dibattito sulla gestione dei trapianti pediatrici e sull’adeguatezza delle valutazioni preoperatorie.