ALBERT WATSON È UNO DEI FOTOGRAFI PIÙ FAMOSI, prolifici, influenti al mondo. Autore di celebri ritratti di Steve Jobs, Andy Warhol, Kate Moss, ha firmato copertine leggendarie. Oggi, a più di 80 anni, ha fotografato Roma con lo sguardo di un ragazzo. La mostra Roma Codex curata da Clara Tosi Pamphili, al Palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 3 agosto, è un'esplorazione della città in cui emerge il passato e tanti aspetti della vita contemporanea.
Per oltre due anni Watson ha percorso Roma senza un itinerario prestabilito, ne ha catturato l'energia tra i suoi volti, le sue architetture e i suoi movimenti, come ha spiegato la curatrice: «È tra reportage, quindi appunto vedere Roma, girare, capire, cercare queste persone che non sono persone ma diventano personaggi nelle sue foto, proprio riportando questa caratteristica romana di città comunque di spettacolo».
Duecento fotografie in tutto, con volti noti come Paolo Sorrentino o Valeria Golino, ma anche tante persone comuni, e molto luoghi conosciuti ma trasfigurati. Continua la curatrice: «Lui è capace di confermare che Roma non ha Tempo e lo fa in una modalità fantastica perché queste sembrano foto di Instagram. Lui è stato capace di vedere quanto Roma è capace di non subire nessuna regola e di seminare veramente il contemporaneo».