(askanews) - Aaron Taylor-Johnson, Ralph Fiennes e Alfie Williams sfilano sul tappeto insieme al regista britannico Danny Boyle alla prima di 28 Anni Dopo a Londra. Il film, uscito il 18 giugno anche in Italia, è sempre diretto dal regista premio Oscar di The Millionaire ed è ambientato a quasi tre decenni da 28 Giorni Dopo. A produrlo c'è Cillian Murphy.
"28 Anni Dopo": la trama
Un horror che segue gli eventi del mondo infettato del primo film e del sequel 28 Settimane Dopo, in cui Boyle figurava tra i produttori. I virus della rabbia è fuoriuscito da un laboratorio di armi biologiche e ora, ancora in una quarantena forzata e brutale, alcuni sono riusciti a sopravvivere in mezzo agli infetti. Vivono su una piccola isola collegata alla terraferma da un'unica strada rialzata ed estremamente protetta. Ma quando uno di loro lascia l'isola per una missione diretta nel profondo della terraferma, scoprirà segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti ma anche gli altri sopravvissuti.
«Con l'horror si possono leggere eventi che non riguardano direttamente la realtà»
In molti si aspettavano un'apocalisse zombie con riferimenti all'attualità, ma a Londra Danny Boyle ha chiarito «Penso che l'horror sia un genere davvero interessante. Si possono leggere eventi di ogni tipo attraverso questo genere, senza che riguardi direttamente la Brexit o il Covid, o quello che sta succedendo a Gaza o con l'immigrazione o il modo in cui le persone vengono trattate. Si leggono tutte queste cose diverse in trasparenza, eppure non si tratta di questo. Si parla di questa famiglia e degli orrori che affronta 28 anni dopo l'infezione originale».
E sulle riprese del film ha spiegato: «La tecnologia ora ha fatto passi da gigante (dal primo film), ovviamente. Ora le telecamere più diffuse sono quelle dei cellulari, volevamo registrare in 4K, il che è fantastico per la risoluzione cinematografica. E questo ci ha anche permesso di muoverci con estrema facilità nelle campagne».
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