Quando Daniele Rezza, il 20enne accusato della morte di Manuel Mastrapasqua a Rozzano, in provincia di Milano, è uscito dall'aula in manette, scortato dalla polizia penitenziaria, i familiari della vittima hanno insultato l'imputato. «Assassino, infame, bastardo, pezzo di m...», hanno urlato mentre il 20enne veniva allontanato. Rezza era a processo con l'accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e la minorata difesa e rapina aggravata, per aver ucciso Mastrapasqua la notte dell'11 ottobre 2024 per un paio di auricolari da pochi euro. È stato condannato a 27 anni; l'accusa ne aveva chiesti 20.