(LaPresse) «Dopo un anno di blocco e sospensione, quello che mi preme ribadire è che se qualcuno ha sbagliato è giusto ne paghi le conseguenze, perché in questo momento gli unici che stanno pagando siamo noi famiglie. Non abbiamo idea di quello che sarà il nostro futuro, ci sono famiglie che hanno investito molti soldi e stanno aspettando da anni la propria casa: intanto però mutui sono stati accesi, i prestiti fatti e la situazione rimane bloccata. L’inchiesta? è giusto che si faccia chiarezza perché ci guadagna tutta la comunità». Lo ha detto Filippo Maria Borsellino, portavoce del comitato Famiglie sospese, ossia quelle persone che dopo averla acquistata, sono rimaste senza casa a seguito delle inchieste sull’urbanistica a Milano che ha portato la Procura del capoluogo lombardo a chiedere gli arresti domiciliari per l’assessore alla Rigenerazione urbana di Milano, Giancarlo Tancredi, e per l’imprenditore Manfredi Catella, fondatore e ceo di Coima. «La procura deve giustamente mettere ordine nelle cose, non può farlo bloccando 20 cantieri perché la nostra sorte è quella di chi va in guerra in prima fila», dice Maristel Ghiazza, che 5 anni fa comprò una casa allo Scalo House investendo 200mila euro.