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Alto Adige, sequestrati 9mila articoli contraffatti tra souvenir e abbigliamento (18.08.25)

2025-08-18 19 Dailymotion

https://www.pupia.tv - Controlli serrati in tutto l’Alto Adige, nel pieno del ponte di Ferragosto e con il boom di turisti che ha invaso valli, passi montani e centri storici. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bolzano ha intensificato i servizi di controllo economico del territorio e di contrasto ai traffici illeciti, con un capillare dispiegamento di pattuglie su tutto il territorio provinciale. I presìdi hanno riguardato i valichi di confine, le zone montane, i luoghi a maggiore vocazione commerciale e turistica, grazie anche all’impiego dei militari delle Stazioni di Soccorso Alpino e al supporto aereo della Sezione Aerea di Bolzano.

6mila souvenir con marchio “Unesco” contraffatto – Nei guai grossista dell’Oltradige – Nell’ambito delle attività straordinarie, i Baschi Verdi del Gruppo di Bolzano hanno sottoposto a controllo un’attività commerciale all’ingrosso dell’Oltradige, rinvenendo circa 6mila articoli contraffatti recanti il marchio “Unesco”. Si trattava di souvenir – tazze, tazzine, sottopiatti, tovagliette in plastica e borse in canapa – prodotti in Cina e personalizzati con paesaggi dolomitici, accompagnati dalle diciture “Dolomiti” e “Unesco”.

Le verifiche condotte dalle Fiamme Gialle hanno accertato che la società non era in possesso di alcuna autorizzazione per l’utilizzo a fini commerciali dell’acronimo “Unesco”, registrato come marchio tutelato presso l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI). Il titolare è stato denunciato a piede libero per contraffazione, mentre l’intero stock di merce è stato sequestrato.

Falsa seta nel centro di Merano – Scattano le denunce per frode commerciale – Un’analoga operazione è stata condotta dalla Compagnia di Merano, che ha ispezionato un punto vendita di souvenir e articoli da regalo nel cuore della città. All’interno dell’esercizio, i militari hanno individuato oltre 3mila pashmine etichettate come “100% silk”, ma i dubbi sulla reale composizione del tessuto hanno portato ad approfondimenti tecnici.

Le analisi di laboratorio, condotte dai periti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno evidenziato che le pashmine non erano affatto in seta, bensì realizzate con fibre sintetiche di poliammide e poliestere. Anche in questo caso, il titolare è stato denunciato per frode nell’esercizio del commercio. (18.08.25)