Quella di Marius Borg Høiby, il bambino biondo che nel 2001 salutava timidamente dal balcone del Palazzo Reale di Oslo, sembrava l'inizio di una favola moderna. L'immagine del figlio che accompagnava la madre Mette-Marit, una "commoner" dal passato chiacchierato, all'altare con il principe ereditario, Haakon di Norvegia, aveva fatto il giro del mondo. Oggi, quel bambino è un uomo di 28 anni al centro di una tempesta giudiziaria che getta un'ombra pesantissima sulla Corona norvegese: un'incriminazione formale con 32 capi d'accusa, tra cui quattro per violenza sessuale, che potrebbe portarlo a una condanna fino a 10 anni di carcere.
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Norvegia, le accuse gravissime contro Marius Borg Høiby
Il fascicolo della Procura di Oslo è denso e dettagliato. Le accuse più gravi parlano di quattro episodi di violenza sessuale, avvenuti tra il 2018 e il 2024. Secondo gli inquirenti, gli abusi sarebbero avvenuti dopo rapporti consensuali, mentre le donne dormivano, e in alcuni casi sarebbero stati filmati. A queste si aggiungono contestazioni per maltrattamenti, violenza domestica verso una ex compagna, privazione della libertà e violazione di ordini restrittivi. Un quadro accusatorio severo, definito «un caso molto serio» dal procuratore generale Sturla Henriksbo, che ha sottolineato come atti simili possano «lasciare tracce indelebili e distruggere vite».
[caption id="attachment_2591498" align="aligncenter" width="1024"] Marius Borg Høiby con la madre, la principessa Mette-Marit di Norvegia (Getty Images)[/caption]
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La difesa del figlio di Mette-Marit di Norvegia
Di fronte a uno scandalo di tale portata, la difesa di Marius Borg Høiby ha tracciato una linea netta. Il suo avvocato, Petar Sekulic, ha dichiarato che il suo assistito «prende molto seriamente le accuse ma di non riconoscere alcuna condotta sbagliata specie quelle che riguardano violenza e abuso sessuale». Ammetterebbe invece la sua colpevolezza per reati minori, come alcune violazioni del codice della strada. In passato, lo stesso Marius aveva confessato di aver agito «sotto l'influsso dell'alcol e della cocaina» e di soffrire di «disturbi mentali» e «problemi con sostanze stupefacenti», elementi che probabilmente torneranno al centro del processo, previsto per gennaio 2026.
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Un'infanzia da "principe" sotto i riflettori
Per capire la complessità del personaggio, è impossibile non tornare a quel bambino considerato a lungo un «intruso» a palazzo. Figlio di una relazione precedente di Mette-Marit con Morten Borg, uomo dalla fedina penale non immacolata, Marius non è mai entrato nella linea di successione al trono. Pur cresciuto all'ombra dei fratellastri reali, la principessa Ingrid Alexandra e il principe Sverre Magnus, ha vissuto un'esistenza sotto la lente d'ingrandimento dei media, simbolo vivente del passato "rock and roll" della madre. Un'attenzione morbosa che forse ha contribuito a spingerlo a cercare una propria strada lontano dai rigidi protocolli di corte.
[caption id="attachment_2591504" align="aligncenter" width="1024"] Le nozze del 2001 tra Haakon di Norvegia e Mette-Marit, con Marius in braccio alla madre (Getty Images)[/caption]
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Marius Borg Høiby: la fama di "bad boy", le parole dell'ex fidanzata
La fama di «bad boy» lo ha sempre accompagnato, tra studi all'estero, lavori comuni come il meccanico e frequentazioni che hanno fatto discutere, come quella con la modella Juliane Snekkestad. Ed è stata proprio lei, nel 2024, a rompere il silenzio con un post su Instagram, trasformando i pettegolezzi in qualcosa di più inquietante: «In passato ho subito violenze psicologiche e fisiche da parte della persona in questione. La violenza psicologica è stata la più brutale». Parole che hanno dato il via a una slavina di denunce, portando alla luce il castello di accuse che oggi fa tremare non solo un uomo, ma un'intera monarchia.
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