Sotto i riflettori la conosciamo per il suo umorismo tagliente e la sua spiccata personalità. Ma oggi, Aubrey Plaza sta affrontando un periodo particolarmente duro e doloroso della sua vita. Durante un episodio del podcast Good Hang, condotto dall’amica Amy Poehler, l’attrice ha parlato apertamente della tragedia che l’ha segnata: la morte del marito, il regista e sceneggiatore Jeff Baena, suicidatosi lo scorso gennaio a 47 anni. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile, e per Aubrey quella con il dolore è «una lotta quotidiana».
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Il lutto di Aubrey Plaza: una ferita aperta
La morte di Jeff Baena, regista di Life After Beth e The Little Hours, ha sconvolto Aubrey, con cui era sposata dal 2021 dopo dieci anni di relazione. I due venivano da un periodo difficile, che li aveva portati alla separazione. Parlando con Amy Poehler, l’attrice ha descritto i primi mesi dopo la tragedia come un continuo affrontare l’impensabile. «In generale, sono qui e sto andando avanti», ha dichiarato. «Mi sento grata di potermi muovere nel mondo. Penso di essere ok. Ovviamente è una lotta quotidiana».
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Un’analogia cinematografica per il dolore
Aubrey ha anche trovato una metafora cinematografica per raccontare la propria sofferenza. Si è rifatta al film di fantascienza Misteri dal profondo (titolo italiano di The Gorge) con Miles Teller e Anya Taylor-Joy, in cui i protagonisti sono intrappolati in una gola tra due scogliere, circondati da mostri. «Giuro che quando l’ho visto, ho pensato: “Ecco cosa si prova, com'è il mio dolore”», ha spiegato. La sua analogia è potente e visiva: «C’è continuamente questo gigantesco oceano di orrore che è proprio lì e posso vederlo», ha detto Aubrey, descrivendo il suo lutto come qualcosa di costante e minaccioso. E, come nel film, la scelta è quella di non arrendersi. «Alle volte voglio semplicemente immergermici e starci dentro, e alle volte lo osservo. Alle volte cerco di fuggire. Ed è sempre lì», ha aggiunto l’attrice.
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Aubrey Plaza, il dolore come compagno di viaggio
Aubrey Plaza ha parlato del suo dolore come di un «mostro» che è sempre presente, ma con il quale deve imparare a convivere. La sua testimonianza è una riflessione sul lutto, ma anche un atto di resilienza. Nonostante tutto, l’attrice continua a camminare nel mondo, cercando di trovare la forza di andare avanti. La sua esperienza di lutto ci invita a riflettere su come ognuno di noi affronta la perdita, e su come il dolore, purtroppo, faccia parte della vita. Ma l’importante è non permettere che definisca totalmente chi siamo.