Al Lido c’è chi punta sull’eleganza classica e chi osa con tocchi eccentrici. Rose Villain ha deciso di non scegliere, ma di tenere insieme entrambe le anime. Sul tappeto rosso d'apertura del Festival di Venezia 2025, che ha visto come protagonista il cast de La Grazia di Paolo Sorrentino, è arrivata con un abito firmato Vivienne Westwood, luminoso e drappeggiato, e una cresta punk che sembrava uscita da un concerto rock. Un accostamento inatteso che ha fatto discutere e che, volente o nolente, ha trasformato la sua apparizione in uno dei momenti più fotografati della serata.
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Il look dorato di Rose Villain a Venezia 2025
Il vestito scelto dall’artista non è un semplice abito da red carpet. In georgette metallizzata ricoperta di paillettes dorate, con corsetto strutturato e guanti lunghi coordinati, porta con sé la firma inconfondibile di Vivienne Westwood. Un modello che richiama la tradizione nuziale della maison, tanto amata dalle star internazionali. Il risultato è un effetto teatrale, luminoso e potente, che dialoga con la personalità di Rose Villain senza appiattirla.
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Cresta punk e gioielli Tiffany: un contrasto audace
La vera sorpresa del look, però, è stata l’acconciatura. Una cresta punk blu, costruita ad arte e volutamente in contrasto con la sofisticazione del vestito, che spezzava l’armonia classica del red carpet aggiungendo un’energia ribelle. Un dettaglio cromatico che amplificava l’effetto scenico e accentuava il carattere dell’artista. A completare l’immagine hanno pensato i gioielli Tiffany & Co., scelti nelle linee più audaci come HardWear e Titan firmata da Pharrell Williams: un tocco hip hop che lega moda e musica in un’unica narrazione.
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Rose Villain, coerente con il suo stile
Più che un semplice colpo di scena, quello di Rose Villain a Venezia è il tassello di un percorso estetico chiaro. L’artista continua a giocare con i codici della moda, alternando momenti dark a scelte glamour, senza mai rinunciare a un tocco ribelle. Dopo i look gotici di Sanremo e il lancio della sua linea beauty “Good Villain”, il red carpet veneziano conferma la volontà di muoversi su un confine sottile: quello tra icona pop e outsider, tra lusso e provocazione.